Il sindaco di Matie - Глава Матье |
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Il sindaco di Matie | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
(Raccontata da Lorenzo Giorda nato nel 1876 a Belacomba di Rubiana) Nel paese di Matie avevano deciso di rifare il palazzo comunale. I consiglieri, dopo aver approvato il progetto, avevano gia´ dato inizio alla costruzione, quando s’accorsero che mancava il culmine, cioe´ la trave principale del tetto, Poiche´ non disponevano di alberi cosi´ alti, il sindaco e i consiglieri decidono di recarsi su per la montagna a tagliare il lungo trave necessario. Cosi´, un mattino presto, essi partono. Giunti in cima al monte, scelgono una bella pianta, la segano e la levigano con gli attrezzi che si erano portati appresso. Non appena il culmine e´ approntato, Pietro, il consigliere piu´ anziano, domanda aglialtri: “Come facciamo ora a portrlo a valle? Il sentiero e´tutto una curva”. Un altro consigliere suggerisce: “Non ci resta che dargli una spinta...Lo facciamo passare tra i pini e ce lo ritroviamo al fondo”. Ma Pietro, nno ancora soddisfatto, anche perche´ gli anziani vogliono sempre saperne di piu´, osserca: “Ma saremo poi in grado di trovarlo?”. Decidono quindi di tenere un’assemblea sul posto e, mentre s’apprestano a far colazione, poiche´ l’aria frizzantina dei monti ha risvegliato in tutti loro un sano appetito, Pietro propone: “E se mandassimo giu´ il sindaco insieme alla trave?”. Stabiliscono quindi di legarlo al tronco e di sistemarlo davanti come guida e lo rassicurano: “Ci troveremo poi giu´ a Matie”. Il sindaco, a questo punto, ordina di dargli una spinta e lui e il tronco iniziano la ripida discesa. Subito dopo i consiglieri caricano gli attrezzi nelle gerle e si avviano verso il basso, lungo il sentiero. Giunti alle prime case del paese, dove ha termine la montagna e si estende la pianura, essi cercano la lunga trave. Dopo lunghe ricerche uno di loro li chiama. Accorono tutti e restano stupefatti: il sindaco e´ li´, legato al tronco, ma senza testa. Pietro osserva: “Eppure stamattina ce l’aveva, la testa!”. Mentre si affannano a trovare una risposta, comincia a giungere la popolazione e, tutti d’accordo, stabiliscono di mandare i giovani del paese a cercarla su per la montagna. Ma e´ tutto inutile; i giovani frugano fra i i cespugli: la testa non si trova. A quel punto un consigliere sempre taciturno, perche´ balbuziente, propone: “Per sicurezza, andiamo a domandare a sua moglie se per caso ha dimenticato la testa a casa”. Cosi´, tutti insieme, s’incamminano verso la dimora del sindaco, situata proprio sulla piazza del paese. La moglie, vedendo arrivaree tanta gente, esce per capire che cosa sia successo. Pietro, che precede tutti, le domanda: “Vosto marito, per caso, ha lascisto la testa a casa?”. La donna, meravigliata, risponde: “Davvero lo pensate? Eppure stamattina si e´ persin pettinato. Aspettare pero´ un momento: vado a vederee se per sbaglio l’ha dimenticata nell’armadio”. Di li´ a poco torna fuori, perplessa, ed esclama: “Macche´ non c’e´ prioprio. Deve sicuramente averla portata con se´”. Tutti si sforzano de esprimere il loro parere ed alla fine´ si mettono d’accordo e concludono: “Puo´ essere solo lassu´. Andiamo a cercarla!”. Detto questo, s’incamminano tutti insieme sui sentieri della e, ad uno ad uno, si sparpagliano a frugare dietro le pietre ed I cespugli. Dopo un po’, si ode un richiamo. Accorrono: un cosigliere ha trovato la tesra. Piano paino, con cautela, la raccolgono e la portano nella piazza del paese. I consiglieri prendono il sindaco, che non sta in piedi, lo legano ad un albero e cercano si mettergli la testa. Ma, nonostante che usino garbo ed attenzione, la testa si pone sempre di traverso. Cercano di siistmargli bene la cravatta, di spostarla in vari modi, ma e´ tutto inutile. Pietro, che gia´ comincia a perdere la pazienza, esclama: “Sindaco., perche´ sei cosi´ imbrociato e non parli?”. Il sindaco non risponde. Replica invece un consigliere: “Oh, si sara´ offeso!!”. |
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